«Giunti in fondo, toccarono improvvisamente l'erba di Rohan: cresceva rigogliosa come un verde mare sin sui piedi dell'Emyn Muil. Il torrente scomparve in una lussurreggiante vegetazione di crescioni e piante acquatiche, ed essi lo udivano gorgogliare attraverso verdi gallerie e lunghi pendii pianeggianti che lo conducevano lontano sino alla valle dell'Entalluvio» (J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli - Le due Torri, cap "I Cavalieri di Rohan")
Non c'è volta che, imboccato lo svincolo per San Vito in Monte, appare sulla collina la luce dorata del duomo di Orvieto, non tornino alla mente le parole da fiaba con cui Tolkien descrive il regno di Rohan, la cui capitale è la leggendaria Edoras.
Come Edoras, Orvieto sembra custodire magie di altri tempi, storie che sembrano nascere all'ombra delle sue guglie gotiche e che si raccontano abbassando il tono della voce, tanto da poter ascoltare l'allergo gorgoglio del fiume Paglia, che tutto contento -dopo aver ricevuto proprio qui le acque del Chiani- scorrere fino a tuffarsi nel Tevere.
Orvieto, a circa 40 Km dalla Spizzica, è una delle mete turistiche più famose dell'Umbria grazie ai suoi monumenti meravigliosi: non c'è solo quel capolavoro immenso del Duomo, bensì tutta una teoria di scorci, angoli, vicoli e panorami che si aprono all'improvviso quasi fossero nati proprio dalla fantasia di qualche scrittore.
Il Pozzo di San Patrizio - ph. Pinterest |
Solo per dare qualche accenno a quanto di particolare possa trovarsi in questa città, possiamo raccontarvi del Pozzo di San Patrizio, costruito per volere di Papa Clemente VII ad Orvieto tra il 1527 e il 1537.
Il pozzo, profondo un po' più di 53 metri con un diametro di 13 metri, si visita grazie a due rampe di scale elicoidali che contano 248 gradini, su cui si aprono 70 grandi finestre.
L'atmosfera è così magica che quasi tutti i turisti sono spontaneamente indotti a gettarvi una monetina ché sugelli la promessa di un ritorno.
Orvieto, il Duomo: a sinistra, la facciata; a destra, particolare degli affreschi all'interno |
Non possiamo non fare neppure un accenno alla meravigliosa cattedrale, intitolata a Santa Maria Assunta, considerata uno degli esempi più belli di architettura gotica.
Il Duomo, la cui costruzione ebbe inizio nel 1290 per volere di Papa Niccolò IV, venne ultimato solo nella seconda metà del XVI secolo. Si succedettero, quindi, molti architetti e scultori, ma certo l'opera nel suo complesso desta solo meraviglia.
A cominciare dagli splendidi bassorilievi che ne decorano i piloni della parte inferiore della facciata, ritenuti "uno degli esempi più mirabili di scultura gotica in Italia".
Databili al XIV secolo, raccontano il destino dell'uomo dalla Creazione al Giudizio: partendo dal pilone all'estrema sinistra (e procedendo verso destra) si guardano scene dalla Genesi, scene che raccontano Eventi Messianici, poi vi si ammira il Nuovo Testamento e infine il Giudizio Finale.
Orvieto, oltre che scrigno di tesori monumentali, è anche città da gustare a tavola. A cominciare dal suo vino, l'Orvieto Doc, così buono da dare un tocco di "colore" ad un piatto tipico, la gallina ubriaca, così chiamata proprio perché cotta nel vino. Olio e castagne Dop fanno della zuppa di ceci e castagne una vera leccornia; e ancora funghi, tartufi, carne di lepre e di cinghiale, fino alle deliziose ciambelline all'anice.
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Qui, intanto, eccovi una comoda mappa:
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